Intraprendere un percorso contro l’infertilità può risultare stressante, mentalmente ed emotivamente. In altre parole, l’infertilità è spesso causa di stress.
Ma possiamo dire anche il contrario? Ad oggi, non ci sono ancora studi che affermino con certezza che lo stress è una causa di infertilità. Tuttavia, uno studio americano su 400 donne ha dimostrato che lo stress può avere un effetto negativo sulla fertilità nei giorni del periodo fertile. Questo risultato è stato raggiunto dopo aver escluso dall’analisi variabili quali età, indice di massa corporea, uso di alcol e frequenza dei rapporti.
Cosa significano questi risultati?
Da un lato, l’incidenza dello stress sembra essere limitata nel tempo. Dallo studio emerge infatti che le probabilità di concepire sono più alte nei mesi percepiti come meno stressanti, ma senza apparenti effetti sul lungo termine.
Dall’altro lato però, i numeri indicano che un’appropriata gestione dello stress grazie all’aiuto di professionisti o tecniche mirate potrebbe effettivamente aumentare le probabilità di concepimento.
Un secondo studio americano più recente ha analizzato la relazione tra le probabilità di concepimento e lo stress femminile, calcolato su una scala da 0 a 40, dove 0 indica assenza di stress percepito. Più di 4700 donne hanno partecipato allo studio e ad ognuna di esse è stato assegnato un punteggio di stress. I ricercatori hanno calcolato che le donne con punteggi maggiori di 25 avevano il 13% di probabilità di concepimento in meno rispetto a quelle con punteggi minori di 10.
Un possibile rimedio allo stress durante il percorso di PMA è l’approccio olistico. Alle cure mediche tipiche del trattamento si affianca un supporto aggiuntivo a sostegno della salute mentale dei pazienti.
Per saperne di più, leggi il nostro articolo “Approccio olistico al concepimento”.